sabato 2 maggio 2009



La visita inizia con un bel portale che immette in una galleria ellittica, chiaramente di origine freatica, che reca sulla volta e sulle pareti il segno evidente dei vortici  dell'antico fiume sotterraneo che un tempo usciva dall'ingresso della grotta. 
Si entra quindi nella Sala dell'Orso, alta più di di dieci metri, con tracce della massa detritica che u trascinata nel sottosuolo dalle piene del Canale di Trimpello dopo che il primo tratto della grotta ebbe perso la sua funzione di sorgente. In una vetrinetta illuminata si possono osservare delle ossa di Ursus Spelaeus rinvenute casualmente nel 1966 durante i lavori di rimozione dei detriti. 
Più aventi lasciate sulla sinistra alcune grandi marmitte di erosione, in corrispondenza di una lieve strozzatura si supera una porta blindata oltre la quale la galleria torna ampia ed ellittica per dividersi in due bracci sovrapposti. Quello inferiore scompare nelle acque del primo sifone, quello superiore, artificiale, è stato scavato per consentire ai visitatori di superare in qualsiasi momento il tratto allagato. Il sifone riemerge in un ampio vano, formando un bel laghetto profondo più di cinque metri, nelle cui acque smeraldine si specchia il ponticello che consente di proseguire la visita. 
Lasciato sulla sinistra l'inizio della terza parte (che integra il terzo itinerario) si percorre la Galleria Principale mediante una passerella sospesa su una grande colata concrezionale e si raggiunge il Lago dei Cristalli, che riflette un bel colonnato formato dall'unione di stalattiti e stalagmiti. Sul fondo brillano numerosi cristalli di calcite. 
Oltrepassata una strettoia si entra nella Sala del Ciondolo, un capolavoro della natura dove grosse colate dai colori vivissimi e bizzarre stalattiti contorte si affiancano a grandi drappeggi flessuosi e traslucidi. Il pavimento è interamente rivestito da massicce concrezioni stalagmitiche. 
Segue la Sala del Crollo, alta più di 20 metri , con imponenti colate di colore giallo arancione che coprono e cementano un ammasso di blocchi rocciosi staccatisi dalla volta in tempi remotissimi. Tra le forme armoniose di queste concrezioni è possibile scorgere veri e propri gruppi scultorei creati dalla magia della natura. 
Oltrepassata la magnifica colata policroma del Camino Rosa, il sentiero attraversa la Sala dei Monumenti e la Galleria dei Drappeggi, sfiora l'imbocco della Galleria Intermedia, via di ritorno del secondo itinerario, e raggiunge la base di un grande pozzo, le cui pareti strapiombanti sono in parte rivestite da concrezioni. Durante le piene, dalla cima di questo pozzo si forma una bella cascata. 
Procedendo ulteriormente, il sentiero sale verso il Valico, oltre il quale dopo una discesa di una discesa di una ventina di gradini si vede il Baratro dei Giganti, galleria dalla forma ellittica profonda circa 46 metri che segna l'inizio del secondo itinerario.